Roberta Caronia è la protagonista de La nota blu di Daniela Morelli con la regia di Giulia Randazzo, che andrà in scena nel Parco Villa Tasca il 2 e 3 luglio, alle ore 21.00, per la stagione estiva del Teatro Biondo di Palermo.
Caronia darà voce alla scrittrice George Sand, musa e amante di Frédéric Chopin, le cui musiche saranno eseguite al pianoforte da Gabriele Laura.
La nota blu è la nota perfetta, sulla quale Chopin si è arrovellato una vita e che solo la scrittrice George Sand, con la quale il musicista ha condiviso nove anni della sua breve esistenza, riusciva a cogliere. Daniela Morelli ha ricostruito questa storia speciale tra la scrittrice francese, il cui vero nome era Amandine Aurore Lucile Dupin, e il giovane compositore polacco sulla base di ciò che ognuno scrisse dell’altro, in amore, come in disamore.
Malato di tubercolosi fin dall’età di dieci anni, profondamente legato alla famiglia, Chopin ebbe con Aurore un rapporto contrastato. Quando si incontrarono nel 1838 lei era divorziata, aveva trentaquattro anni e due figli, lui era un talentuoso musicista ventottenne che al pubblico del teatro preferiva l’intimità dei salotti. Trascorsero molto tempo nella casa di campagna di lei, dove la scrittrice, che amava vestirsi da uomo e firmare le sue opere con lo pseudonimo maschile George Sand, invitava Victor Hugo, Honoré de Balzac, Eugène de la Croix. Animatrice dei salotti parigini, intellettuale e anticonformista, Aurore intratteneva rapporti epistolari con Karl Marx. È in questo tratto di vita, condiviso con lei, che Chopin ha dato alla luce le opere più formidabili della sua produzione. Nel corso dello spettacolo, il pianista Gabriele Laura ne eseguirà alcune, tra cui la Sonata per pianoforte No. 2, la Polonaise Op. 26 No. 2, la Mazurka in la minore Op. 17 No. 4 e un paio di Notturni.
«L’ambizione – spiega la regista Giulia Randazzo – è quella di raccontare la relazione Chopin-Sand come quella di una coppia prossima a noi, senza tuttavia abolire le passioni romantiche e l’enfasi caratteristiche del periodo storico in cui il loro rapporto si è effettivamente consumato. Certamente, nel dar voce a questo racconto è impossibile prescindere dai caratteri di straordinarietà tanto di Chopin, quanto della Sand. La scrittrice, anticonformista, anticlericale, antimonarchica, nacque nell’anno in cui il codice napoleonico peggiorò la condizione delle donne in tutta Europa (1804) e nonostante questo aveva l’ardire di presentarsi in pubblico con abiti maschili, uno scandalo per l’epoca! Personalmente mi sono affezionata agli aspetti più ordinari e moderni del personaggio: l’autoironia, le difficoltà nella gestione quotidiana degli umori di un compagno incline alla depressione, la stanchezza nel barcamenarsi tra le richieste di lui e la quotidianità con i figli, i dubbi sulla sanità del suo rapporto di coppia, tutto ciò che ne fa una donna vicina a noi».
Gli spettacoli saranno preceduti, alle ore 19.00, dagli Aperitivi letterari presentati da Alessio Arena, direttore scientifico del Parco Villa Tasca: martedì 2 luglio saranno presentati i libri I teatri di Pamela Villoresi di Teresa Megale (edizioni La Mongolfiera) e Strehler e me di Pamela Villoresi (edizioni Mediter Italia); insieme agli autori parteciperanno Anna Sica, docente di Storia del teatro all’Università degli Studi di Palermo e l’editrice Gilda Sciortino.
Nel primo dei due volumi, la storica del teatro Teresa Megale, docente di “Discipline dello spettacolo” all’Università di Firenze, ricostruisce minuziosamente cinquant’anni di carriera di Pamela Villoresi, tra teatro, cinema e tv, fino alla direzione del Teatro Biondo di Palermo. Il volume, con una prefazione della regista Irina Brook e una postfazione di Giovanni Puglisi, presidente del Teatro Biondo, contiene un saggio di Roberto Giambrone sull’esperienza di direzione al teatro palermitano, una testimonianza di Rosanna Purchia, un ricco inserto fotografico, teatrografia, filmografia e bibliografia.
In Strehler e me, Villoresi racconta la sua esperienza al fianco del grande regista, che la accolse al Piccolo Teatro di Milano quando aveva appena diciotto anni, ma già una significativa esperienza al Metastasio di Prato. alle. Tra descrizioni, aneddoti e confessioni, si snoda una carriera esemplare, costellata di interpretazioni in spettacoli memorabili come Il campiello, L’isola degli schiavi, Arlecchino servitore di due padroni, che ci aiuta a comprendere un pezzo di storia del teatro italiano e che allo stesso tempo si propone come guida per le nuove generazioni.
Mercoledì 3, Daniela Tornatore presenterà L’ultimo ricordo (edizioni Leima), nel quale racconta la storia d’amore contrastata di Anna e Paolo. Anna è bella, tenace e disperatamente innamorata, Paolo ha un pessimo carattere e non sorride mai. Vive alla giornata, senza farsi fregare dalle emozioni. Però quando lei è tra le sue braccia il mondo intero scompare. Poi tornerà con i piedi per terra e concederà al proprio cinismo di ferirla ancora una volta. Le vite di Anna e Paolo incrociano imprevedibilmente il destino di Angela, una giornalista che avrà il compito di portare alla luce la loro storia d’amore incredibile e rara. Gli attori Noa Di Venti e Vincenzo Palmeri, coordinati da Giuseppe Randazzo, leggeranno alcuni brani dal romanzo.
Nella foto, Roberta Caronia_La nota blu